C’è un’idea, in 1984 di George Orwell, che svela in modo perfetto le basi su cui poggia il totalitarismo del Grande Fratello:
Impoverire il linguaggio impoverisce anche il pensiero, rendendo le persone manipolabili.
Oggi non è raro sentir dire che disimpariamo a parlare e a scrivere e che perdiamo pezzi della nostra lingua madre, l’italiano, ricordando sempre meno parole e ignorando sfumature con cui esprimere noi stessi e il mondo che ci sta attorno.
Più insolito, invece, imbattersi in qualcuno che fa l’esatto contrario, e non semplicemente imparando nuovi vocaboli, ma andandoli proprio a creare.
Voglio allora partire dallo spettro di Orwell per raccontarti di chi il pensiero, piuttosto che mutilarlo, lo fa fiorire, giocando con le parole e creando nuova immaginazione: sto parlando di Fosco Maraini e Gianluca Galante.
Il Lonfo di Fosco Maraini
Fosco Maraini era scrittore, poeta, fotografo, antropologo, etnologo e orientalista. Non sono in molti a conoscerlo e forse più fama l’ha avuta la figlia Dacia. Sicuramente però questa poesia, in tv o per il web, ti sarà capitato di sentirla:
Il Lonfo
Questo, assieme a molti altri componimenti raccolti nell’opera Gnòsi delle fànfole, è un perfetto esempio di poesia metasemantica, espressione artistica e letteraria che crea linguaggio seguendo un processo piuttosto particolare.
Il linguaggio metasemantico
Lo stesso Fosco spiega che in genere, quando creiamo nuovi vocaboli, partiamo da un concetto e poi ne ricerchiamo la giusta composizione di suoni e segni grafici.
Il linguaggio metasmentatico invece pare impazzito e decide di fare l’esatto inverso: prima propone suoni e poi attende che il patrimonio d’esperienze interiori, magari il tuo subconscio, dia significati, valori emotivi, profondità e bellezze. Insomma:
La parola come musica e scintilla
Ci avrai fatto caso leggendo Il Lonfo, o ancora meglio sentendolo recitare.
Quei versi dicono cose che nessuno ha mai sentito prima, utilizzando concetti che paiono effettivamente inventati, assurdi, comici. Eppure, nonostante l’estraneità davanti a un simile vocabolario, sembra di capire tutto e nella tua testa si creano immagini tangibili, sensazioni vere, forti e soprattutto: personali.
Il ruolo del lettore, nella poesia metasemantica, è centrale, perché le parole non infilano le cose come frecce, ma le sfiorano come piume. L’autore propone soltanto, dando al tuo cervello un trampolino di lancio verso il pensiero.
La domanda mi è sorta subito spontanea: come cavolo ha fatto Fosco Maraini a inventarsi il linguaggio metasemantico?
La parola come oggetto scomponibile
La fortuna potrebbe risiedere nella sua naturale predisposizione alle lingue. Il conoscerne molte e incontrare altre culture lo ha reso cosciente della parola come oggetto scomponibile, come giocattolo, fuoco d’artifizio, telescopio con trappole.
Un atteggiamento curioso e giocoso poi, ha fatto il resto, permettendogli di intonare quella musicalità speciale che hanno le sue poesie, delineando forme, colori e sapori che il lettore avrebbe arricchito a sua volta.
Fosco adorava dizionari e vocabolari, anche se, secondo lui, appuntano le parole uccidendole come farfalline. Oltre a questi, ricercava nomenclature in manuali specialistici (si innamora per esempio delle “Terre Rare” e di nomi come: Disprosio, Lantanio, Praseodimio, Ittrio, Olmio, Erbio) in mappe e addirittura tra le fermate delle linee degli autobus. Tutti, a loro modo, luoghi di conquista per l’immaginazione.
A volte era semplice individuare il giusto vocabolo, ma altre espressioni, scrive, erano sfuggenti, non venivano per mesi finché un giorno, magari facendosi la barba, ecco la lì, la parola giusta da inserire nella frase giusta.
Il Calidrino di Gianluca Galante
Altro prezioso esempio di arricchimento della lingua e del pensiero è quello di Gianluca Galante, linguista che segue il processo “classico” di ideazione di vocaboli, usandolo però per riempire tutti quei vuoti che esprimiamo con infiniti giri di parole.
Nel suo Calidrino (Piccolo dizionario degli insulti, delle emergenze e delle moderne meraviglie della meccanica) trova definizioni perfette per fenomeni e accadimenti che hanno una certa ripetitività, dandone significato e valore. Se Fosco Maraini suggerisce, lui definisce, centrando laddove il primo sfiorava.
Qualche esempio:
La scoperta dell’acqua calda: giocare ci piace
Quando ho chiesto a Gianluca come mai avesse scelto il nome “Calidrino” per questo suo lavoro mi ha dato due motivazioni.
La prima è che si tratta di una presa in giro, uno sfottò verso il termine “calepino” che significa “grosso vocabolario, specie di latino”. Un termine nato con Ambrosius Calepinus, umanista bergamasco che nel 1502 pubblicò appunto il Calepino, dizionario latino che con gli anni si arricchì tanto da divenire un mattone.
Accadrà lo stesso a il Calidrino? Difficile dirlo, ma vista l’ironica posizione dell’autore possiamo farci un’idea.
La seconda invece riguarda la riaffermazione del gioco, di quel piacere sottile che abbiamo quando scopriamo qualcosa di nuovo e che sì: riguarda anche la scoperta di nuovi termini, perché tutti noi inventiamo espressioni inesistenti e solo nostre, anche solo per il gusto di farsi una risata.
Non ci avevi mai fatto caso e te ne accorgi solo ora? Beh, hai scoperto l’acqua calda! Ed è qui che si inserisce l’etimologia de Il Calidrino:
Arricchire il linguaggio arricchisce il pensiero
Che siano parole che sfiorano i significati come piume o che li centrino come frecce, Fosco Maraini e Gianluca Galante sono due esempi che vanno controcorrente rispetto alla perdita che ogni giorno subiamo senza accorgercene (e senza l’intervento di un regime oppressivo e totalitario come lo immaginava Orwell).
Non siamo obbligati a disimparare termini ed espressioni impoverendo lingua e pensiero.
Si può sempre rimediare. Si può invertire la tendenza dei tempi moderni. La soluzione, tra l’altro, è semplice e la può adottare chiunque: giocare con le parole, giocare con l’immaginazione.
Letture consigliate
Gnòsi delle fànfole, di Fosco Maraini
Il Calidrino, di Gianluca Galante
1984, di George Orwell
Ehi, c’è anche il video!
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